lunedì 9 luglio 2012

La super miniera d'oro dei rifiuti elettronici.


Ebbene sì, i rifiuti elettronici valgono più dell’oro. Si stima che i materiali ricavati dalle discariche possano essere addirittura 50 volte più preziosi dell’oro.

A sostenerlo sono proprio gli esperti dell’e-Waste Accademy, riuniti in questi giorni in Ghana, per il primo incontro mondiale sulla promozione della corretta gestione e dello smaltimento dei rifiuti. L’incontro è stato organizzato dal Solving the E-waste Problem (StEP) delle Nazioni Unite e dal Global e-Sustainability Initiative (GeSI) per fare il punto della situazione sui RAEE, ovvero i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

I risultati testimoniano come i RAEE si rivelino una vera e propria miniera d’oro, non a caso per la produzione mondiale di dispositivi elettronici si impiegano ogni anno 320 tonnellate d’oro e 7.500 tonnellate di argento per un valore complessivo di 21 miliardi di dollari (16 miliardi di dollari di oro e 5 miliardi di argento), ma meno del 15% viene poi recuperato dai paesi sviluppati e in via di sviluppo.

Il futuro non promette nulla di buono, i numeri sono infatti destinati ad aumentare, proprio per il continuo incremento delle vendite di beni elettrici ed elettronici. Anche il consumo di oro per i prodotti elettrici ed elettronici sembra crescere passando da un 5,3% nel 2001 al 7,7% nel 2011.


Molti sono i processi che permetterebbero di recuperare fino al 95% dei metalli inglobati nei rifiuti tecnologici, ma oggigiorno la maggior parte dei rifiuti va dai paesi ricchi ai paesi del terzo mondo, in cui anche se una parte dei metalli viene recuperata, si arriva a livelli di efficienza molto bassi (all’incirca il 25%). Altro punto da tenere in considerazione per il recupero dei materiali è indubbiamente il pericolo per la salute delle persone addette all’estrazione dei componenti di valore che spesso lavorano con metodi rudimentali e senza precauzioni sanitarie.
“Modelli di consumo più sostenibili e il riciclaggio dei materiali sono essenziali se i consumatori continuano a godere dei dispositivi high-tech per qualunque cosa, dalla comunicazione moderna ai trasporti e gli edifici intelligenti”, spiega Luis Neves, Presidente della GeSI. Dall’incontro emerge la necessità di riposizionare il concetto di “gestione dei rifiuti” con “gestione delle risorse”, con lo scopo di utilizzare soluzioni adeguate a livello internazionale per un riciclaggio efficiente ed eco-sostenibile.

Se si riciclasse solo la metà dei prodotti fatti in materie plastiche e rifiuti tecnologici nell’Unione Europea, si risparmierebbero 5 milioni di chilowattora di energia, oltre a 3 milioni di barili di petrolio e quasi 2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. La soluzione decisiva quindi sembrerebbe essere quella di creare un nuovo modello produttivo dei RAEE, che preveda da subito il recupero e il riutilizzo di tutte le loro componenti in modo semplice e non dannoso per l’ambiente e la salute.


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