mercoledì 27 giugno 2012

Twittare con gli alieni? Ora si può.


Era il 1977 quando fu captato il primo misterioso segnale “Wow!” arrivato dallo spazio e in realtà ancora da decifrare, trattandosi di un impulso radio di 72 secondi proveniente dalla costellazione del Sagittario 30 volte più forte del rumore di fondo.
In ogni caso 35 anni dopo, la Terra e in particolare Twitter, han deciso di rispondere a quel famoso messaggio mai decodificato con certezza. Iniziativa pubblicitaria o vero e proprio interesse per il mondo alieno?

Le coincidenze fanno pensare alla prima ipotesi, infatti, proprio in occasione del lancio della nuova trasmissione “Chasing Ufos” gli esperti del National Geographic hanno ideato questo cinguettio collettivo di 140 caratteri che verrà spedito nell’etere dal Radiotelescopio di Arecibo in risposta al famoso segnale captato anni addietro dall’astronomo Jerry Ehman dell’osservatorio dell’Ohio State University. Gli users potranno inviare i propri tweet con l’hashtag #ChasingUFOs, da mezzanotte di venerdì alle sette del mattino di sabato. I messaggi verranno poi riuniti in un unico testo tradotto e inviato dal radiotelescopio portoricano di Arecibo proprio il 15 agosto, giorno dell’anniversario.

Video Promo Chasing UFO's

«Stiamo lavorando per capire il modo migliore di codificare i messaggi - spiega Kristin Montalbano, portavoce del National Geographic - molto probabilmente saranno tradotti in un codice binario».

Nell’anno del 30° anniversario di E.T, il famoso lungometraggio di Steven Spielberg, le iniziative e i nuovi programmi, in puro stile americano, tornano a rispolverare gli alieni.
Ripensandoci, se E.T. sapeva usare il famoso “Telefono Casa” sarà un giochetto da ragazzi, per lui e famiglia, ritwittare una risposta ai terrestri, nel caso la prossima mossa sarà richiedergli l’amicizia su Facebook. J

Starete pensando che il vostro Computer è rotto, lento, vecchio, bene con il nostro Acer Aspire Timeline X non ci sono più scuse per non partecipare all’iniziativa, notare che anche il prezzo è davvero una cosa dell’altro mondo.

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