martedì 31 agosto 2010

Resteremo senza elio?

L'elio (parliamo di chimica, non di musica) è l'elemento più diffuso nell'universo dopo l'idrogeno ed è la materia costitutiva delle stelle. Ma - sorpresa sorpresa - sulla nostra cara Terra è raro, molto raro, al punto che nel giro di qualche decennio finirà, col rischio di rimanere senza i nostri amati palloncini e altre cose molto meno amene.
Presente in minime dosi nell'atmosfera, frutto di reazioni nucleari e ricavabile dal gas naturale, l'elio entra in gioco in molte apparecchiature cliniche (come la risonanza magnetica, dove in forma serve per raffreddare il potente scanner), nei sistemi di rilevamento, in alcuni processi industriali, negli strumenti di analisi presenti nei laboratori scientifici, per far volare dirigibili e mongolfiere, nell'attrezzatura per le immersioni profonde e come refrigerante nel trasporto di combustibile e nelle centrali nucleari. Senza contare che le speranze del nostro futuro energetico risiedono nella fusione nucleare, che si basa su ... indovinate un po'? ... bravi, l'elio!
Ma perchè assistiamo al festival dello spreco dell'elio? Semplice, come avviene per l'acqua, il suo prezzo di mercato è troppo basso e non incorpora il fattore scarsità: ecco quindi che la più grande riserva mondiale di questo gas presente negli USA (dove si trova stoccato oltre il 50% a livello mondiale, roba da non credere!) ha ricevuto l'obbligo di privatizzare e vendere tutto l'elio ivi contenuto entro il 2015.
Non abbiamo soluzioni allora? Non esattamente, una ci sarebbe, anche se ai confini con la fantascienza: andare sul nostro satellite e costruire stazioni estrattive per raccoglierlo. La Luna infatti contiene un discreto quantitativo di elio sotto la sua superficie, più che sufficiente ai bisogni futuri del pianeta Terra. E se scavando trovassimo anche un monolito nero?!? =:-o

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